La Domenica di Carta 2022, come di consuetudine per l’ 8° anno consecutivo, propone una riflessione attraverso i documenti della Storia e il linguaggio dell’Arte.
Sara Cambrini, Direttore dell’Archivio di Stato, accompagnerà il pubblico in un viaggio attraverso i documenti d’Archivio che illustrano nei secoli il rapporto tra Uomo e Ambiente, fatto di prescrizioni e raccomandazioni - verrà esposta una selezione di Bandi ed editti dal secolo XVII al secolo XIX sui temi della preservazione delle selve, della regolamentazione della caccia e della pesca, della tutela delle strade, degli argini dei fiumi, dal secolo XVII al secolo XIX – ma anche di interventi di difesa attiva del territorio (progetti di costruzione e riparazione di strade, pulizia dei fossi e degli argini dei fiumi, rimboschimenti) fino alle campagne di sensibilizzazione sui temi dell’Ambiente degli ultimissimi anni. Oltre ad attingere ai fondi della Legazione e Delegazione apostolica di Urbino e Pesaro e dell’Amministrazione provinciale, un ruolo di primo piano è dedicato ai documenti dell’Archivio del Corpo Forestale dello Stato (1899-1972), acquisito dall’Archivio di Stato nel 2016 e dal fondo del WWF – Sezione di Pesaro, di altrettanto recente acquisizione, con documenti dal 1969 al 2002.
La riflessione di Cecilia Casadei, Critico giornalista d’Arte, poggia sul credere ad un’Arte che dalla coscienza individuale si estende ad abbracciare una coscienza collettiva. Che opera attraverso la ragione senza escludere il sentimento e la coscienza morale, l’amore, il rispetto di sé e l’amore per il prossimo nella considerazione che ogni comportamento umano, individuale e collettivo coinvolge una dimensione e un rischio planetario. Si sofferma su un’Arte che si carica di responsabilità mettendo in relazione gli aspetti del privato con quello pubblico e politico sociale, religioso, del rapporto con l’ambiente in grado di riallacciare il rapporto tra Natura e Cultura, tra oggi e domani, tra Libertà e Storia. Quando l’artista non può non tenere conto di un contingente drammatico e deve assumersi un compito urgente nell’approccio al mondo per obbedire ad un principio di realtà universale. I presenti saranno invitati a soffermarsi sul linguaggio di autori e opere che fondano la loro matrice fra tecnologia e nuovo umanesimo e favoriscono una esperienza perché ci si possa interrogare sul rispetto e l’amore per la Natura. Le immagini del lavoro di Maria Dompè, Olaf Eliasson James Turrel, Daan Roosegaard, Roberto Giordani, Adriano Maraldi, Beppe Sabatino, Giulia Coradetti, Alessandro Giampaoli, faranno da sfondo al concetto di un’Arte dai risvolti etici che opera fra tecnologia e nuovo umanesimo concentrandosi sull’errore e l’illusione che l’uomo possa avere un controllo totale sulla natura in una assurda visione autodistruttiva.
Accompagnano la conversazione intermezzi poetici con la voce di Ardo Quaranta.